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Di Chat-GPT ne sanno più i comici dei Professori

Osservo.
Evito di intervenire nelle discussioni su temi per i quali potrei solo avere un’opinione, ma nel frattempo mi informo e approfondisco.

Il mese scorso a Roma, con FiordiRisorse – Una Nuova Cultura del Lavoro abbiamo organizzato due incontri sul tema Chat-GPT e i suoi risvolti sul mondo del lavoro coinvolgendo esperti sui temi legale, digitale, informazione. Ne parleremo anche a #nobilitaFestival e il 2 di maggio in Ammagamma a Modena.

Mi sono fatto un’idea in merito, ma evito di espormi sui social per evitare figuracce simili a tutti coloro che si sono battuti il petto e stracciati le vesti nelle settimane scorse, schierandosi contro “questo Paese che vieta l’utilizzo delle tecnologie e resteremo il fanalino di coda dell’Europa” non avendo capito che NON È il garante della privacy ad aver bloccato Chat-GPT, ma esattamente il contrario.
E lo ha spiegato benissimo Marco Camisani-Calzolari.

Ma andiamo oltre.

Questa settimana sono uscite due puntate di podcast – prodotti entrambi dalla splendida Chora Media di Mario Calabresi – sul tema Chat-Gpt.

Uno è il podcast di Luca Bizzarri, un comico.
L’altro è il podcast di un giornalista, che intervista un professore della Bocconi.

Il primo è ironico, tratta il tema dell’uso e abuso dell’intelligenza artificiale in maniera divertente, ma per chi sa cogliere davvero la provocazione, i 6 minuti di podcast lasciano molto su cui riflettere.

Il secondo è “divulgativo”. Un testimonial che si direbbe “autorevole” (in quanto Bocconiano?), esperto conoscitore dell’argomento e addirittura accademico in una delle università più importanti del nostro Paese.
Peccato che i luoghi comuni espressi in troppi minuti, autoriferiti, male interpretati, con la foga e la prosopopea di chi è abituato a non essere mai messo in discussione, servono solo a coloro che cercano conferme alle proprie opinioni.

Nessun riferimento a dati o a link esterni (da se stesso), l’intervista è un muro di parole in cui si mischia (come moltissimi hanno fatto anche qui su Linkedin e in qualche altro bar di provincia) chatgpt con la carne artificiale.

Ancora una debàcle per i professori. Un punto a favore per i comici, che sempre di più hanno quantomeno il bisogno di informarsi per poter esprimere liberamente ciò che pensano.

Il link alla discussione completa su Linkedin (anche per capire che ne pensano gli altri), è qui.

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