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La quantità della vita

Siamo davvero sicuri che un’offerta così ampia di “servizi” come farsi portare la cenetta a casa o farsi fare la spesa a domicilio (al netto di invalidità o malanni di stagione) sia indice di qualità della vita, soprattutto in città dove di certo non mancano le attività commerciali, i minimarket, i supermercati, i centri commerciali, le “gallerie”, i kebabbari…?

Pigiare un tasto e far partire uno schiavo che ci sostituisca per “mancanza di tempo” o per pigrizia non credo qualifichi la socialità, il rispetto per il lavoro nè la sua etica. A maggior ragione affossa ulteriormente una cultura del lavoro già fin troppo seviziata.

E magari, stai ordinando il pranzo con la tua app perchè non hai tempo: devi terminare la presentazione sulla “sostenibilità”, valore imprescindibile per la tua azienda. E sei anche “tornato in ufficio” sostenendo l’importanza della socialità, ma non hai un’ora di tempo per pranzare con i colleghi o con i tuoi amici.

Forse stai confondendo la QUALITÁ della vita con la QUANTITÁ delle “cose disponibili”, che però non puoi permetterti.

Approfondimento: il post completo su Linkedin

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